Ahimè pensavo che sarebbe comparsa/comparisse

WestOz

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Italiano
Salve, ho un dubbio sull'uso del congiuntivo/condizionale.
Come è meglio dire:

- pensavo che sarebbe comparsa una stringa se ci fossero stati degli errori;
-
pensavo che comparisse una stringa se ci fossero stati degli errori.

Grazie.
 
  • Grammaticalmente, è corretta la seconda frase. La prima è più colloquiale, e non andrebbe usata in uno scritto, per esempio.
     
    Grammaticalmente, è corretta la seconda frase. La prima è più colloquiale, e non andrebbe usata in uno scritto, per esempio.
    Ciao RosyBear.
    Io non credo, sono totalmente in disaccordo con quanto hai scritto. La frase corretta è la prima, perché nel
    “La grammatica italiana” in Enciclopedia Treccani 2012 said:
    periodo ipotetico dell’irrealtà, quando l’ipotesi è impossibile e irrealizzabile [...]
    se l’ipotesi è riferita al passato, nella protasi il verbo è al congiuntivo trapassato, nell’apodosi il verbo è al condizionale passato.
    ;) (in grassetto le parti modificate)


    Link di riferimento: http://www.treccani.it/enciclopedia/periodo-ipotetico_(La_grammatica_italiana)/
     
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    Personalmente sono d'accordo con Dragon. Dopo "pensavo che comparisse una stringa" aspetterei qualche costruzione verbale diversa. Domanda a proposito: "pensavo che comparisse una stringa se c'erano degli errori", potrebbe andar bene dal punto di vista grammaticale? (non si tratta più di condizionale, ovviamente)
     
    Dragon, sono ovviamente d'accordo sul tuo disaccordo, solo una piccola notazione: la specifica che riporti è riferita al periodo ipotetico dell'irrealtà (come scritto tre righe sopra a quella citata). Giustamente, infatti essendo l'ipotesi riferita al passato non è (più) realizzabile. ;):)

    PS:
    @Francis, invece poco sotto la riga citata da Dragon c'è scritto:
    Nella lingua parlata è molto comune l’uso dell’imperfetto indicativo sia nella protasi, sia nell’apodosi del periodo ipotetico dell’irrealtà nel passato, al posto di congiuntivo imperfetto e condizionale. ;)
     
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    Dragon, sono ovviamente d'accordo sul tuo disaccordo, solo una piccola notazione: la specifica che riporti è riferita al periodo ipotetico dell'irrealtà (come scritto tre righe sopra a quella citata). Giustamente, infatti essendo l'ipotesi riferita al passato non è (più) realizzabile. ;):)
    Ciao Necsus!
    Hai perfettamente ragione. Correggo subito.
    Grazie! :thumbsup:
     
    Sì (p.e. "se avevo soldi compravo una casa ..."), ma io volevo chiedere un'altra cosa. Supponiamo la seguente frase al presente: "penso che compaia una stringa se c'è qualche errore". Non si tratta di condizionale, ma piuttosto di una costatazione col senso "penso che se accada qualche errore, allora apparisce una stringa". Se la mettiamo al passato, diventa "pensavo che comparisse una stringa se c'erano degli errori".

    Però ... non so se non sia meglio (o almeno possibile) il congiuntivo "ci fossero" invece dell'indicativo "c'erano" nel mio esempio ??? Se è così, allora alla fine potremmo arrivare alla conclusione che tutte e due varianti sono grammaticalmente o.k., ma hanno un significato leggermente differente ... Dove mi sbaglio (se mi sbaglio) ?
    Francis, credo che tu stia complicando le cose senza ragione. Il tuo esempio di partenza non è sostenibile, a mio avviso, perché eliminerebbe la differenza temporale che c'è tra i due eventi di apodosi e protasi, dovrebbe essere "penso che comparirà una stringa se c'è qualche errore", o "penso che compaia una stringa se c'è stato qualche errore".
    Per quanto riguarda congiuntivo e/o indicativo, tra il 'prima' e il 'dopo' di cui sopra c'è:
    «Si può avere inoltre un periodo ipotetico misto, quando nella protasi il verbo è al congiuntivo e nell'apodosi all'indicativo, o nella protasi all'indicativo e nell'apodosi al condizionale. Si tratta di uso comune nel parlato, ma da evitare nell'uso scritto:
    Se ce lo avessero detto prima, non venivamo
    Se lo sapevamo, non saremmo venuti.»
     
    Francis, credo che tu stia complicando le cose ...
    Forse sì, è per questo che alla fine ho deciso di cancellare il mio post :). Un'ultima domanda (per capire tutto :)): se invece di "penso che compaia una stringa se c'è stato qualche errore" scrivessimo "penso che compaia una stringa se ci sia stato qualche errore", avrebbe senso o sarebbe una costruzione grammaticalmente erronea?

    (Io non parlo della costruzione del periodo ipotetico al passato, ma sull'eventuale/possibile/impossibile uso del congiuntivo "fossero stati" in combinazione con "comparisse" nell'esempio originale. Pensavo che forse potesse anche starci, ma non si tratterebbe più di un periodo ipotetico/condizionale)
     
    Last edited:
    Premetto che è da un bel po' che cerco un thread simile, cioè che parli di questo particolare caso:

    Protasi e apodosi del periodo ipotetico dell'irrealtà all'interno di un'oggettiva/ soggettiva


    Come pensavo, l'unica soluzione corretta è col condizionale, ma a me è capitato di sentire soluzioni differenti dal condizionale, in questi casi, ve ne propongo alcune:
    A- Pensavo di non scoprirlo se tu lo facevi/ se tu lo avessi fatto.
    B- Non pensavo che ti desse fastidio se lo facevo/ se lo avessi fatto.
    C- Ti ho detto che non dovevi rimanere da sola se ti succedeva qualcosa/ se ti fosse successo qualcosa.

    Sono soluzioni con l'mperfetto indicativo, l'imperfetto congiuntivo e l'infinito.

    Io, per logica, direi che l'unica possibilità sia quella del condizionale, visto che si parla di una situazione non realizzata ( periodo ipotetico dell'irrealtà), ma a pensarci bene, ragionando sui tempi presenti, le possibilità mi sembrano molte di più e tutte (più o meno) accettabili:
    -Non penso di pentirmi se lo facessi.
    -Non penso di pentirmi se lo faccio.
    - Non penso che Mario si arrabbi se passassi.
    - Non penso che Mario si arrabbi se passo.
    - So che lui arriva se ci fosse pure gli altri.
    -So che lui arriva se ci sono pure gli altri.

    Che ne pensate delle tre frasi in questione?
    Quella che mi lascia più perplesso è la "B", che ho sentito in televisione, di sfuggita, in una serie televisiva americana doppiata in italiano.
    La frase era "non pensavo ti desse fastidio se lo facevo".

    Grazie a tutti e buona serata.
     
    Last edited:
    Questa è la risposta del linguista Fabio Rossi, che va a legittimare quasi tutte le frasi in questione, in particolare "A", " B" e "C".
    A me continua a suonare bene solo il condizionale nell'apodosi delle tre frasi in questione.
    Penso che questa risposta possa incidere anche sulla domanda di anni fa con cui è iniziato questo thread.

    Voi cosa pensate al riguardo?
     
    Direi che tutto passa dall'importanza che vogliamo dare al contesto, se formale o informale o addirittura colloquiale a livello famigliare o di amici. Contesto che in questo tipo di esercizi "scolastici" non è mai dato. Nel mondo reale è tutto diverso, per fortuna.
     
    A me continua a suonare bene solo il condizionale nell'apodosi delle tre frasi in questione
    Personalmente fra i tuoi esempi in #13 trovo particolarmente sgradevoli quelli con l'apodosi all'infinito associata alla protasi al congiuntivo.
    Es. "Non penso di pentirmi se lo facessi".
    Ma se il linguista dice che va bene...
     
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