Chi sono vs. ciò che sono

Nuel70

Member
Italian
Ciao a tutti.

Quale è la differenza, se ce n'è una, tra "Non ho paura di chi sono" e "Non ho paura di ciò che sono"?

Grazie.
 
  • Se ti riferisci a te come persona rivolgendoti a persone che sanno chi sei va bene "di chi sono".
    Se invece ti riferisci a cosa sei o fai "ciò che sono".
    Es. "Mi chiamo Vladimir Putin e non ho paura di essere chi sono".
    "Sono il presidente della Federazione Russa e non ho paura di essere ciò che sono".
     
    Avendo solo queste due frasi credo che significherebbero la stessa cosa. A mia interpretazione: Non ho paura di essere chi sono > intende che non ho paura di essere me stesso per quanto riguarda il carattere di una persona cioè, non ho paura di comportarmi come sempre faccio per paura di essere giudicato. Mentre, non ho paura di essere ciò che sono si puo riferire ad una professione ma non è detto che non si può usare anche per esprimere la forma di essere di qualcuno: Non ho paura di essere ciò che sono perche so quanto valgo. Queste frase possono esprimere perfettamente anche il contesto: Io sono consapevole da dove provengo, cioè da quale familia, conosco le mie radici e ne vado fiero/a perciò non ho paura di essere "chi sono".
     
    Allora, nel caso di un ragazzo gay è corretto dire "Non ho paura di ciò che sono" piuttosto che "Non ho paura di chi sono".

    Grazie per le vostre risposte.
     
    Sono entrambe espressioni marginali ma, tra le due, "Non ho paura di ciò che sono / di quel che sono" è quella che mi sembra più aderente alla norma :)):confused:).
     
    A me pare che l'espressione piu' naturale richiederebbe 'essere'.

    "Non ho paura di essere quello che sono"

    Senza 'essere' risulta una frase incompleta, credo.
     
    A me pare che l'espressione piu' naturale richiederebbe 'essere'.

    "Non ho paura di essere quello che sono"

    Senza 'essere' risulta una frase incompleta, credo.
    Nel particolare contesto, "Non ho paura di ciò che sono" può assumere un significato più esteso:
    - Non ho paura di accettare / ammettere / mostrare / rivendicare... :)
    Ma ha ragione Paul, es:
    - Non ti senti un po' razzista a pronunciare quelle frasi?
    - Non ho paura di ciò che sono.:(
     
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    Paul, :confused: è stato chiesto un contesto ed è stato fornito.

    Nel particolare contesto, "Non ho paura di ciò che sono" può assumere un significato più esteso:
    - Non ho paura di accettare / ammettere / mostrare / rivendicare... :)
    Scusatemi, ma non capisco. Quindi per un soggetto omosessuale direste solo "...ciò che sono...", e non "...chi sono..."? :eek:
     
    e non "...chi sono..."?
    In quel contesto, secondo me, in teoria andrebbe bene anche "chi" (capisco il senso della tua domanda).
    Tuttavia è la frase "non ho paura di chi sono" che suona strana/scorretta in italiano.
    Tu chiederesti mai "Hai paura di chi sei?"
    E se aggiungi "essere", ecco che spunta "quello": hai paura di essere quello (= ciò, ma anche colui) che sei?
    Il motivo è che "essere chi sei" è ancora più scorretto.
     
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    In quel contesto, secondo me, in teoria andrebbe bene anche "chi" (capisco il senso della tua domanda).
    Tuttavia è la frase "non ho paura di chi sono" che suona strana/scorretta in italiano.
    Tu chiederesti mai "Hai paura di chi sei?"
    E se aggiungi "essere", ecco che spunta "quello": hai paura di essere quello (= ciò, ma anche colui che) sei?
    Il motivo è che "essere chi sei" è ancora più scorretto.
    Sì, capisco, ma come può incidere l'orientamento sessuale del locutore nella scelta di "chi" o "ciò"? A me non sembra una scelta extralinguistica, ma prettamente linguistica. Dopo rileggo meglio la conversazione.
     
    come può incidere l'orientamento sessuale del locutore..
    Anche per me non incide. A parte il contesto fornito, supponiamo che il locutore sia qualcos'altro (un assassino, un maniscalco...): il fatto è che secondo me "Non ho paura di chi sono" è inusuale dal punto di vista linguistico, e così pure "Non ho paura di essere chi sono". Se vogliamo scartare "quello" nel senso di "ciò" (in quanto si tratta di una persona) meglio dire allora "Non ho paura della persona che sono".
     
    Anche per me non incide. A parte il contesto fornito, supponiamo che il locutore sia qualcos'altro (un assassino, un maniscalco...): il fatto è che secondo me "Non ho paura di chi sono" è inusuale dal punto di vista linguistico, e così pure "Non ho paura di essere chi sono". Se vogliamo scartare "quello" nel senso di "ciò" (in quanto si tratta di una persona) meglio dire allora "Non ho paura della persona che sono".

    Credo che quello al #6 fosse un esempio di contesto, non una variante linguistica di genere.

    Tra l'altro, l'unico contesto fornito per situare le espressioni di cui si sta parlando.

    Sono d'accordo anch'io che "Non ho paura di chi sono" suona male (indicativo voluto) ma non riesco a capire perche'.

    Invece, sia "Non ho paura di essere chi sono" (es. Messina Denaro) e "Non ho paura di essere cio' che sono" (es. un capo mafioso) vanno tutte e due bene, mi pare, col significato di "Non ho paura delle implicazioni, conseguenze, difficolta', responsabilita' ecc. del mio essere ecc."

    Dove invece "Non ho paura di cio'che (non 'chi') sono" (es. un riscossore di Equitalia, Mr. Hyde ecc.) va pure bene, ma con altro significato che mi pare molto palese.

    Ma continuo a non capire perche' non vada bene "Non ho paura di chi sono". Dopo tutto, e' una interrogativa indiretta che dipende da 'aver paura di'. Non avrei problemi a dire "Non ho paura di chi viene" (Es. un gruppo di persone violente), e strutturalmente sono due costruzioni del tutto simili. Boh!?
     
    Ho riletto più volte tutti gli interventi e ancora non riesco a capire chi abbia stabilito che "Non ho paura di [essere] chi sono/ciò che sono" non sia corretto e soprattutto sulla base di cosa. Sicuramente un'espressione poco comune, che richiede un contesto preciso (vedi gli ottimi esempi di Pietruzzo #4 e #17) ma a mio parere perfettamente legittima.
     
    Non avrei problemi a dire "Non ho paura di chi viene" (Es. un gruppo di persone violente), e strutturalmente sono due costruzioni del tutto simili. Boh!?
    Secondo me la differenza sta nella molteplice natura del "chi" ( pronome che può essere relativo, relativo misto, indefinito, interrogativo). Se chiedo "chi sei?" il pronome interrogativo si riferisce all'identità (sono tuo fratello, sono il postino...), mentre nella frase "non ho paura di chi sono" il pronome relativo in realtà vorrebbe dire ''il tipo di persona che...'' (non ho paura del tipo di persona che sono).
    Penso che nella frase "non ho paura di chi viene" ci si riferisca invece solo - o in prevalenza - all'identità: non ho paura di coloro che verranno (i miei fratelli, gli operai..).
    Conclusione: la frase "non ho paura di chi sono" è inusuale (e 'faticosa') perché quel "chi", che è già un relativo misto (perché è un complemento dipendente da "di" e nello stesso tempo è soggetto di "sono") viene anche caricato del significato metaforico di "che tipo di persona": il che necessita di un certo sforzo di comprensione - che naturalmente può essere grande o piccolo a seconda del lettore o ascoltatore della frase.
    Ho sbagliato più sopra a scrivere che la frase è scorretta: in realtà è solo molto inusuale/bizzarra e (per me) 'faticosa'.
     
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