essere (o stare) delle sei

Sant'Angelo

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Credo che "essere (o stare) delle sei" abbia una connotazione negativa, ma non ne sono sicuro. In un brano rinascimentale, quando un personaggio menziona un insulto rivolto a una certa signorina, il suo interlocutore ipotizza: "Sarebbe stata delle sei...." Oppure ho completamente frainteso questa espressione? Vi ringrazio in anticipo per i vostri consigli.
 
  • Grazie della risposta. Eccolo: ". . . e il meglio sarebbe stato che il Petrarca cercando d' acquistar grazia da madonna Laura avesse detto: Poichè io non posso portare il nome vostro in tutto 'l mondo, io farò sì, che egli sarà udito nel contado e distretto di Firenze, o nelle maremme di Pisa e di Siena." "Ella sarebbe stata delle sei; ma . . . [il tema cambia completamente]."
     
    ma . . . [il tema cambia completamente]."
    Sii gentile e cita anche la frase successiva. Quel 'ma' sembra riferirsi proprio a ''ella sarebbe stata delle sei'': dunque magari scopriamo qualche nuovo riferimento..
    Tu hai parlato di un insulto rivolto alla signorina. Dov'è l'insulto?
    Sulla base del solo contesto che hai citato, purtroppo non sono in grado di risponderti. Posso solo dirti che - a mia conoscenza - ''essere delle sei'' non è un modo di dire corrente. Può voler forse dire ''ella avrebbe fatto parte di quelle sei donne''...?
     
    Benedetto Varchi, L'HERCOLANO, a cura di Antonio Sorella, voll. 2.
    "SEI LNL Ella sarebbe stata delle sei 333 C (locuz. non attest.; Berni, Catrina: «tu parevi un maggio delle sei», su cui Ferrario: «cioè ‘tu eri nella maggiore gala’, alludendosi forse a qualche festa di maggio, nella quale i contadini usassero comparire più ben vestiti che in ogni altra», e Chiorboli: «delle sei ‘de’ più belli’»; qui Varchi la usa in senso antifrastico; locuz. forse derivata dal gioco dei dadi, dove sei è il punteggio massimo; cfr. Dichiaratione di voce toscane e lor significati, s. v. asso: «E’ fa o asso o sei si dice quando e’ si vuol dire che alcuna persona che o non voglia fare niente di quanto segli aspetta et sia obrigato, opure di quanto e’ sia ricercato, o veramente che voglia fare molto più di quello che vuol l’obrigo suo et di quel che e’ non harebbe a fare», e B. Davanzati, Annali: «Il popolazo, o asso o sei» con la nota dell’autore: «o asso o sei. Proverbio che significa ‘non aver mezo’» [in Serianni, Aspetti sintattici dei volgarizzamenti tacitiani cinque-secenteschi, cit., p. 144])".
     
    Grazie mille, Mary! È meraviglioso. Bearded, prometto di non usarlo e apprezzo molto la Sua dedizione nell'aiutarmi.
     
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