Hai ragione, non mi sono spiegato bene. Riprovo.
'Fino a quando', o 'finché', nel significato di 'fino al momento in cui' si può far seguire da un non fraseologico, che cioè non ne cambia il significato, e ha più o meno una funzione rafforzativa, "tranne che finché non abbia il significato di 'per tutto il tempo che': «l’azienda andò bene finché fu direttore lui», cfr. SATTA 1981: 598)" [Serianni]. Infatti nella frase proposta da Serianni, il non cambierebbe decisamente il significato della frase: "l’azienda andò bene finché non fu direttore lui" vorrebbe dire che 'andò bene per tutto il tempo che fu diretta da qualcun altro', mentre senza il non significava che 'andò bene per tutto il tempo che fu diretta da lui'.
Rosanna Sornicola, a proposito della negazione espletiva,
scrive:
"
Anche le strutture comparative ospitano spesso negazioni che sono state considerate espletive, in registri sia parlati che scritti: [...] (v. collegamento p. 1662). WACKERNAGEL (1920-1924, 2: 307) ritiene che "negare ciò che veniva messo in secondo piano dietro qualcos'altro mediante una espressione comparativa sia un processo spontaneo che si determina continuamente in tempi diversi". Una giustificazione analoga potrebbe valere anche per la negazione in subordinate temporali affermative, come in it. Bisogna aspettare finché non viene, tipo che ha un equivalente anche in ted.".
Il punto che non è di facile spiegazione è il fatto che quel
non era obbligatorio “una volta”, mentre oggi è facoltativo (anche per il conseguente verbo al congiuntivo: obbligatorio nello
standard, facoltativo nel
neo-standard).
Se si invita qualcuno a fare qualcosa e solo quella finché (non) accade l'evento descritto nella subordinata, significa che si invita quel qualcuno a (non) fare nient'altro che (non) sia ciò che è richiesto nella principale, questa è la negatività. Un obbligo comporta millemila divieti.
Di solito sono per l'italiano «tradizionale», ma in questo caso penso sia meglio quello «moderno», perché evita di fraintendere la temporale di valore terminativo con quella di valore durativo.
Secondo il mio punto di vista, il
Treccani intende dire: normalmente
finché ha valore durativo («per tutto il tempo che»), l'eventuale negazione seguente (
finché non) ha valore semantico e cambia il significato della frase, ma non il suo valore temporale; viceversa se nella principale v'è negazione (ossia viene negato qualcosa: «non fare altro che non sia ciò che ho specificato»), allora
finché ha valore terminativo («fino al momento in cui») e può essere seguito da una negazione (
non) che non ha valore semantico, bensì rafforzativo della negatività espressa dal verbo della principale.
Ma questo è solo il mio pensiero.
