Provo ad esprimere il mio pensiero meno "cripticamente".
Volevo semplicemente dire che nei 4 casi proposti da Crocodile, in cui ci si sta palesemente rivolgendo al futuro rispetto al momento dell'enunciazione (
se domani), dopo un verbo reggente al passato prossimo (che qua possiamo considerare verbo storico), la grammatica normativa dà le sue risposte.
Ora, se è possibile esprimere un parere concreto, la 1 è canonica (come futuro nel passato). Come riportato da Lorenzos, vero è che si può aprire anche l'interpretazione controfattuale (è scritto nel passo citato

), ma nel brano tratto da "Cruscate" l'esempio è fatto con un'oggettiva e non con un'interrogativa indiretta. Il nostro esempio 1 in forma diretta sarebbe
gli ho chiesto: domani verrai? O volendo:
gli ho chiesto: domani verresti (se ti invitassi)? in cui il condizionale è sì un'apodosi di periodo ipotetico, ma non controfattuale.
Come provavo a scrivere ieri, la 4 (
veniva) è un imperfetto colloquiale (evito etichette, ma me ne duole) che fa le veci del condizionale composto come futuro nel passato, con in più la sfumatura modale (
volere o potere) ossia
se voleva venire=se sarebbe voluto venire.
L'altro tipo accennato da Bearded è il cosiddetto imperfetto ludico.
La 3 (
venisse) non mi pare funzionale, visto che - come detto all'inizio - ci si sta rivolgendo al futuro e il
se è interrogativo. Andrebbe bene in un rapporto di contemporaneità:
gli ho chiesto/chiesi se venisse (veniva) a trovare degli amici.