francisgranada
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Hungarian
Appunto. Ed è praticamente quello che cercavo di “scoprire/dimostrare” in qualche modo nel mio post #8, lasciando un po' a parte le spiegazioni delle grammatiche e concentrandomi alla "logicità" (se possibile) per quanto riguarda la posizione del pronome personale clitico "mi" negli esempi riportati.... Mi riferivo al fatto che non esiste, da un punto di vista "logico", nessun rapporto sèmico tra "venire" e il pronome personale complemento di prima singolare. Insomma, lui trova/visita ME ma non VIENE me.
La mia idea originale era questa: nel caso delle forme personali (coniugate) del verbo, sembra che il pronome personale abbia la sua posizione “più” determinata, per cui "E' venutomi a trovare" non va bene. Invece, nel caso di due infiniti (costruzione impersonale) accettiamo anche "venirmi a trovare" benché il pronome "mi", logicamente, appartiene al verbo "trovare" e non a "venire". Dunque, pare che nel caso di costruzioni relativamente astratte (meno “dirette”), spontaneamente tolleriamo anche soluzioni meno “logiche” perché sono più difficili da analizzare, oppure in altre parole, sono più “grammaticalizzate”.
Però, ho dei dubbi ... soprattutto per quanto riguarda la “simmetria” dei miei esempi (post #8) utilizzando il passato prossimo come riferimento (infatti andrebbe bene anche il presente, ma non è questa la sostanza ...).
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