Mi domando se, nel contesto citato, la frase «Cerco di non pensare a lei mentre soffre», scritta al presente, non avrebbe dovuto essere scritta invece al tempo imperfetto poiché l’autrice della frase, Maria-Antonietta, la futura regina di Francia, riferisce nel suo diario, il 3 luglio 1769, un evento infausto avvenuto in passato, 15 giorni prima, il 18 giugno dello stesso anno.
O Maria-Antonietta si serve del 'presente storico' per ricreare il passato nel presente come se l'evento passato stesse accadendo proprio adesso?
Contesto
Palazzo di Schönbrunn, Vienna, 18 giugno 1769.
Maria-Antonietta, la futura regina di Francia, all’età di tredici anni racconta, nel suo diario, della notte in cui si reca di nascosto nello scantinato delle vecchie scuderie abbandonate del Palazzo di Schönbrunn per vedere sua sorella diciassettenne Giuseppina che ha contratto il vaiolo e vi è tenuta in segreto.
18 giugno 1769
«… entrando nel vecchio edificio… ho trovato dei gradini che si inabissavano in un’oscurità ancora più profonda … ho chiamato Giuseppina a voce alta … Mi è sembrato di udire un flebile lamento.
“Non avvicinatevi, chiunque siate” diceva. “Ho il vaiolo. Se vi avvicinate a me, morirete.”
Ho trovato mia sorella in una stanzetta simile a una cella, illuminata solo da una lanterna appesa a un chiodo nel muro… Non ho potuto trattenere un conato di vomito, tale era il fetore là dentro… un tanfo di putrefazione.
“Vi prego, Antonia cara, tornate indietro. Andate via.”
Io piangevo …
Ciò che la flebile luce della lanterna mi rivelava era mostruoso. La pelle di mia sorella era violacea e piena di pustole. Il suo volto era rosso e tumefatto, le guance erano grottescamente gonfie e il sangue le colava dal naso. Gli occhi erano iniettati di sangue.
“Vi voglio bene” le ho detto tra le lacrime. “Prego per voi.” […]
“Le Sorelle della Misericordia mi danno cognac e valeriana, ma non servono. So che mi considerano spacciata.”
“Io no, però. Tornerò, ve lo prometto.”
“No, state lontana. Tutti devono stare lontani.”»
3 luglio 1769
«Mi sono successe tante cose nelle scorse settimane. Sono stata tenuta lontana dalla povera Giuseppina, che è morta tre giorni dopo la mia visita.
Cerco di non pensare a lei mentre soffre, ma so che non dimenticherò mai il suo aspetto quando l’ho trovata su quel giaciglio.»
Cerco di non pensare a lei mentre soffriva
oppure, meno correttamente,
Cercavo di non pensare a lei mentre soffriva
O Maria-Antonietta si serve del 'presente storico' per ricreare il passato nel presente come se l'evento passato stesse accadendo proprio adesso?
Contesto
Palazzo di Schönbrunn, Vienna, 18 giugno 1769.
Maria-Antonietta, la futura regina di Francia, all’età di tredici anni racconta, nel suo diario, della notte in cui si reca di nascosto nello scantinato delle vecchie scuderie abbandonate del Palazzo di Schönbrunn per vedere sua sorella diciassettenne Giuseppina che ha contratto il vaiolo e vi è tenuta in segreto.
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18 giugno 1769
«… entrando nel vecchio edificio… ho trovato dei gradini che si inabissavano in un’oscurità ancora più profonda … ho chiamato Giuseppina a voce alta … Mi è sembrato di udire un flebile lamento.
“Non avvicinatevi, chiunque siate” diceva. “Ho il vaiolo. Se vi avvicinate a me, morirete.”
Ho trovato mia sorella in una stanzetta simile a una cella, illuminata solo da una lanterna appesa a un chiodo nel muro… Non ho potuto trattenere un conato di vomito, tale era il fetore là dentro… un tanfo di putrefazione.
“Vi prego, Antonia cara, tornate indietro. Andate via.”
Io piangevo …
Ciò che la flebile luce della lanterna mi rivelava era mostruoso. La pelle di mia sorella era violacea e piena di pustole. Il suo volto era rosso e tumefatto, le guance erano grottescamente gonfie e il sangue le colava dal naso. Gli occhi erano iniettati di sangue.
“Vi voglio bene” le ho detto tra le lacrime. “Prego per voi.” […]
“Le Sorelle della Misericordia mi danno cognac e valeriana, ma non servono. So che mi considerano spacciata.”
“Io no, però. Tornerò, ve lo prometto.”
“No, state lontana. Tutti devono stare lontani.”»
15 giorni dopo, il 3 luglio, Maria-Antonietta, nel suo diario, scrive:
3 luglio 1769
«Mi sono successe tante cose nelle scorse settimane. Sono stata tenuta lontana dalla povera Giuseppina, che è morta tre giorni dopo la mia visita.
Cerco di non pensare a lei mentre soffre, ma so che non dimenticherò mai il suo aspetto quando l’ho trovata su quel giaciglio.»
Cerco di non pensare a lei mentre soffriva
oppure, meno correttamente,
Cercavo di non pensare a lei mentre soffriva