"Se passerò l'esame, sarò felice." vs "Se passassi l'esame sarei felice."

avrilmiki

New Member
Italian, Italy
Buongiorno a tutti
"Se passerò l'esame, sarò felice." è un periodo ipotetico del primo tipo, quello della realtà.
"Se passassi l'esame, sarei felice." è un periodo ipotetico del secondo tipo, quello della possibilità.
Questo è il ragionamento che ho fatto: secondo me sono accettate entrambe, ma nel primo caso c'è una maggior sfumatura di certezza, nel secondo una maggior sfumatura di possibilità.
Che ne pensate? Secondo voi il mio ragionamento è corretto o in realtà solo una delle due versioni è accettata?

Grazie mille in anticipo
 
  • Se si parla di un esame realmente da sostenere non vedo differenza fra le due opzioni. Se si tratta di una situazione ipotetica va bene solo la seconda.
    Es. "Se superassi l'esame sarei contento ma non sono sicuro di volerlo fare".
     
    Se si parla di un esame realmente da sostenere non vedo differenza fra le due opzioni. Se si tratta di una situazione ipotetica va bene solo la seconda.
    Es. "Se superassi l'esame sarei contento ma non sono sicuro di volerlo fare".
    Grazie per la risposta. Confermo che si tratta di un esame realmente da sostenere. Se ho capito bene, in questo caso anche secondo te sono accettabili entrambe le opzioni, giusto?
     
    Se ho capito bene, in questo caso anche secondo te sono accettabili entrambe le opzioni, giusto?
    Secondo me "Se passerò l'esame, sarò felice" è una semplice constatazione che significa più o meno "Quando passerò l'esame, sarò felice".

    Nel caso di "Se passassi l'esame, sarei felice" invece supponi che sarai felice nel caso in cui riuscirai a fare l'esame, ma non sei sicuro se lo riesci a fare...
     
    secondo me sono accettatebili entrambe, ma nel primo caso c'è una maggior sfumatura di certezza, nel secondo una maggior sfumatura di possibilità
    Anche secondo me è così.

    SE e QUANDO non sono sinonimi.
    Giusto. Secondo me sono ipotesi entrambe le frasi con "se", e la sfumatura di significato è quella indicata qui sopra.
     
    secondo me sono accettate entrambe, ma nel primo caso c'è una maggior sfumatura di certezza, nel secondo una maggior sfumatura di possibilità.
    Sono d'accordo. Nel mio post #4 cercavo di spiegare quella sfumatura come la vedo (sento) io ad hoc ...

    SE e QUANDO non sono sinonimi.
    Sono d'accordo, ovviamente. Nonostante ciò ho la sensazione che in alcune frasi o espressioni il senso di quel "se" si avvicina a quello di "quando" ... Ok, qui mi fermo per non "filosofeggiare" troppo :).

    P.S. Non insisto, apprezzo e rispetto le vostre reazioni ed opinioni.
     
    Last edited:
    Il p.i. di 1' tipo sarebbe meglio definirlo dell'oggettività (o assertivo). E gli altri, lato sensu, della soggettività (possibilità e irrealtà/controfattualità).
    Una frase come se 2+2 fa 5, allora 5-2 fa 2 è palesemente falsa, ma logicamente oggettiva.
    Anche se il concetto di possibilità andrebbe graduato, e verificato volta per volta nei vari contesti.
    È chiaro che, ragionando su rapporti causa-effetto non reali ma supposti (quindi, su condizioni), la realtà viene meno.
     
    Nella canzone "La fisarmonica" Gianni Morandi canta:

    "Se chiudo gli occhi, vedo il tuo viso, rivedo il tuo sorriso ..."

    Secondo voi qui "se" introduce una frase ipotetica, oppure ha piuttosto il senso di "quando" ? ...
     
    Last edited:
    Back
    Top