Riccardo91
Senior Member
Italian
Buongiorno a tutti,
ho un dubbio sull'uso di "finché" che non sono riuscito a sciogliere con qualche ricerca.
Prendiamo questa frase: "Sta' a vedere, mi procurerò quella macchina fotografica finché sono qui".
Chi parla si trasferirà all'estero nel giro di un anno, ma vuole prima procurarsi una fotocamera che apprezza particolarmente.
Ho l'impressione che sia sbagliata a causa della natura non durativa dell'azione "procurarsi una macchina fotografica". Ovvero, scritta così a me pare che il parlante si impossesserà del tanto desiderato oggetto ogni minuto della sua vita prima del trasferimento.
Per capirci, se l'azione fosse "cercherò di procurarmi" non mi creerebbe problema, ma con "mi procurerò" non mi quadra.
I dizionari sembrano darmi ragione. Treccani: "indica il perdurare di una cosa o di un fatto per tutto il tempo in cui dura un’altra cosa o un altro fatto o non se ne verifica uno nuovo". E anche gli altri sono sulla stessa scia.
Esistono però formule di uso comunissimo come "Scappa finché sei in tempo", "Scappa finché puoi" il cui senso è chiaramente "scappa prima che sia tardi", e non "scappa in eterno fino a quando ti è possibile". La cosa mi confonde un po'.
(A sensazione, forse l'imperativo cambia le carte in tavola. Ad esempio "È scappato finché ha potuto" per me significa che il soggetto a un certo punto è stato braccato con successo, non che è fuggito in tempo utile.)
Vi chiedo quindi se a vostro giudizio la frase iniziale è corretta oppure no. Se lo è, secondo quale principio grammaticale? Se non lo è, cosa la differenzia dai due successivi esempi all'imperativo?
E infine: se è scorretta, in che modo andrebbe rettificata? Mi verrebbe da sostituire "finché" con "mentre", però "mentre sono qui" mi dà l'idea che il parlante si trovi nel luogo in questione di passaggio, o comunque non per un tempo molto lungo. Forse è un fantasma mio.
Ovviamente ci sarebbero modi di riformularla per aggirare il problema, ma mi interessa capire il meccanismo grammaticale che c'è sotto.
Grazie infinite!
ho un dubbio sull'uso di "finché" che non sono riuscito a sciogliere con qualche ricerca.
Prendiamo questa frase: "Sta' a vedere, mi procurerò quella macchina fotografica finché sono qui".
Chi parla si trasferirà all'estero nel giro di un anno, ma vuole prima procurarsi una fotocamera che apprezza particolarmente.
Ho l'impressione che sia sbagliata a causa della natura non durativa dell'azione "procurarsi una macchina fotografica". Ovvero, scritta così a me pare che il parlante si impossesserà del tanto desiderato oggetto ogni minuto della sua vita prima del trasferimento.
Per capirci, se l'azione fosse "cercherò di procurarmi" non mi creerebbe problema, ma con "mi procurerò" non mi quadra.
I dizionari sembrano darmi ragione. Treccani: "indica il perdurare di una cosa o di un fatto per tutto il tempo in cui dura un’altra cosa o un altro fatto o non se ne verifica uno nuovo". E anche gli altri sono sulla stessa scia.
Esistono però formule di uso comunissimo come "Scappa finché sei in tempo", "Scappa finché puoi" il cui senso è chiaramente "scappa prima che sia tardi", e non "scappa in eterno fino a quando ti è possibile". La cosa mi confonde un po'.
(A sensazione, forse l'imperativo cambia le carte in tavola. Ad esempio "È scappato finché ha potuto" per me significa che il soggetto a un certo punto è stato braccato con successo, non che è fuggito in tempo utile.)
Vi chiedo quindi se a vostro giudizio la frase iniziale è corretta oppure no. Se lo è, secondo quale principio grammaticale? Se non lo è, cosa la differenzia dai due successivi esempi all'imperativo?
E infine: se è scorretta, in che modo andrebbe rettificata? Mi verrebbe da sostituire "finché" con "mentre", però "mentre sono qui" mi dà l'idea che il parlante si trovi nel luogo in questione di passaggio, o comunque non per un tempo molto lungo. Forse è un fantasma mio.
Ovviamente ci sarebbero modi di riformularla per aggirare il problema, ma mi interessa capire il meccanismo grammaticale che c'è sotto.
Grazie infinite!